Approccio razionale allo squat, un caso studio : coach Andrea Colarusso
COME APPROCCIARSI ALLO SQUAT
Matteo è venuto da me per sistemare alcune cose per il suo allenamento.
In quella giornata ci siamo concentrati sul capire la tecnica e cementarla per bene su tutti e tre gli esercizi: squat, panca e stacco.
Prima ha cominciato col farmi vedere una sua esecuzione di squat (sx) senza che dicessi nulla.
I PROBLEMI IN ORIGINE
Da
qui già si evidenziano alcuni errori dati da uni schema motorio
molto grezzo e non corretto: iperlordosi eccessiva, passo troppo
largo, troppa rigidità ricercando un'impostazione eccessiva.
Incapacità di rompere il parallelo, lavoro predominante di
quadricipiti e parte lombare, parte ipermobile e troppo attiva.
Nello
shoulder bridge test incapacità a reclutare i glutei.Caviglia sinistra rigida e dolorante nel test di mobilità di caviglia al muro.
COME ABBIAMO PROCEDUTO PER RISOLVERE IL PROBLEMA
Soluzioni usate per il problema:- shoulder bridge per attivazione di glutei e addome (per risolvere l'amnesia glutea e migliorare il bracing del core)
- mobilità di caviglia e anca con elastico
- attivazione addominale con esercizi Canali Postural Method
- goblet squat con kettlebell per migliorare la profondità dello squat e lavorare sulle anche e caviglie.
Tutto ciò tra una serie e l'altra di squat con.bilanciere che in questo caso aveva il ruolo di re-test.
Il risultato potete vederlo nell'immagine di dx.
Giusta postura e profondità nell'esercizio, glutei, prima del tutto inattivi, che ora cominciavano a ad attivarsi e lavorare come si deve.
TAKE HOME MESSAGE: spesso non esiste un unico metodo per insegnare, ogni atleta/cliente è un puzzle, un enigma da risolvere grazie alle conoscenze del preparatore. In questo approccio ho usato più conoscenze che spaziano dalla biomeccanica, dalla mia esperienza pratica (per capire quali muscoli devono essere attivi) con kettlebell, corpo libero, bilanciere, i miei studi, anatomia di base alcuni elementi ed esercizi correttivi sia di ambito fisioterapico che di riprogrammazione posturale.
La conoscenza e saper mettere tutto insieme è la chiave.
Commenti
Posta un commento