Cosa conta nei corsi di formazione? Solo l'argomento stesso? coach Gioele Rosellini
COSA CONTA NEI CORSI DI FORMAZIONE ?
SOLO L'ARGOMENTO STESSO ?
Ad
ottobre
scorso ho tenuto una docenza per la FIPE
Strength Academy
che mi ha dato uno spunto di riflessione sull'importanza non solo
della formazione, ma su alcune sfumature che, pensandoci, sono
fondamentali.
Partiamo dal risultato.
Partiamo dal risultato.
Il contenuto di un corso non dovrebbe essere
l'unico valido motivo per frequentarlo.
Per anni ho frequentato, e continuerò a farlo, una vasta gamma di corsi di formazione. Dall'università stessa, alle attività facoltative accademiche, seminari con professori o allenatori stranieri, corsi con le più diverse federazioni sportive e vari tecnici e preparatori fisici di nazionali (non saprei dove inserire geni della lampada come Paolo Evangelista). Teorici, pratici o misti.
Per anni ho frequentato, e continuerò a farlo, una vasta gamma di corsi di formazione. Dall'università stessa, alle attività facoltative accademiche, seminari con professori o allenatori stranieri, corsi con le più diverse federazioni sportive e vari tecnici e preparatori fisici di nazionali (non saprei dove inserire geni della lampada come Paolo Evangelista). Teorici, pratici o misti.
Quando
poi ti ritrovi dall'altra parte della platea, il discorso cambia, e
parecchio. Non era la mia prima docenza in generale, e neanche la
prima per una Federazione Sportiva Nazionale.
Però è stata la
prima in cui ho cercato di applicare con più determinazione due
fondamentali punti, che sono il diretto risultato della riflessione
sia pre che post docenza:
1- Il docente deve mettere a disposizione tutto il proprio bagaglio di conoscenze, ma sopratutto deve fare formazione in modo tale che si crei una sinergia ed un confronto che sta alla base di ogni processo di apprendimento. Per far questo bisogna andare oltre il crudo contenuto che è argomento del corso, e cercare di stimolare la platea quanto più possibile.
1- Il docente deve mettere a disposizione tutto il proprio bagaglio di conoscenze, ma sopratutto deve fare formazione in modo tale che si crei una sinergia ed un confronto che sta alla base di ogni processo di apprendimento. Per far questo bisogna andare oltre il crudo contenuto che è argomento del corso, e cercare di stimolare la platea quanto più possibile.
Questo fa si che ci siano due
presupposti: un docente che vuole fortemente trasferire conoscenza ed
un "discente" che vuole fortemente apprendere qualcosa.
Per esperienza personale dico che entrambi questi presupposti sono abbastanza rari.
2- Il docente deve cercare, perchè esserne in grado non è affatto facile, di costruire un percorso formativo nel poco tempo a disposizione, che sia in grado di ottenere due difficili risultati:
ll primo è quello di rendere chiari i concetti espressi, ma sopratutto di dargli un risvolto "pratico" , utile al discente. Che sia la comprensione di un concetto teorico per poter meglio capire come programmare un allenamento, o che sia una tecnica d'esercizio pratico da utilizzare al meglio, è indifferente.
Per esperienza personale dico che entrambi questi presupposti sono abbastanza rari.
2- Il docente deve cercare, perchè esserne in grado non è affatto facile, di costruire un percorso formativo nel poco tempo a disposizione, che sia in grado di ottenere due difficili risultati:
ll primo è quello di rendere chiari i concetti espressi, ma sopratutto di dargli un risvolto "pratico" , utile al discente. Che sia la comprensione di un concetto teorico per poter meglio capire come programmare un allenamento, o che sia una tecnica d'esercizio pratico da utilizzare al meglio, è indifferente.
Chiarezza e Praticità.
Il secondo è quello di generare in chi ascolta un genuino interesse a voler approfondire, chiarire, studiare gli argomenti della lezione. Questo perchè, indipendentemente dalla branca del sapere di riferimento (poco importa che sia biomeccanica, fisiologia, teoria dell'allenamento o psicologia dello sport) non si può pretendere di insegnare qualcosa in poche ore. Per quanto quel poco tempo magari è un concentrato di teoria ed esperienza di vita (magari fosse sempre così, magari), è sempre necessario approfondire il tema di riferimento, sia per comprenderlo che per utilizzarlo poi, al meglio.
Bello spiegone di cose alquanto scontate, vero.
Il secondo è quello di generare in chi ascolta un genuino interesse a voler approfondire, chiarire, studiare gli argomenti della lezione. Questo perchè, indipendentemente dalla branca del sapere di riferimento (poco importa che sia biomeccanica, fisiologia, teoria dell'allenamento o psicologia dello sport) non si può pretendere di insegnare qualcosa in poche ore. Per quanto quel poco tempo magari è un concentrato di teoria ed esperienza di vita (magari fosse sempre così, magari), è sempre necessario approfondire il tema di riferimento, sia per comprenderlo che per utilizzarlo poi, al meglio.
Bello spiegone di cose alquanto scontate, vero.
Però
se fossero così scontate non mi sarei ritrovato a frequentare molti
corsi ed arrivare in fondo con l'amaro in bocca,
insoddisfatto.
Perchè anche se frequento un corso con
argomentazioni di cui ho già le basi (esempio teoria
dell'allenamento con sovraccarichi nello sport) mi aspetto quel quid
in più dal docente, che prova a trasferire una sua esperienza
professionale personale che ha un valore formativo altissimo.
Se volessi semplicemente la spiegazione di un metodo, mi compro un buon libro.
Tutto questo si riassume in una bellissima frase che metto all'inizio di ogni lezione che faccio:
Se volessi semplicemente la spiegazione di un metodo, mi compro un buon libro.
Tutto questo si riassume in una bellissima frase che metto all'inizio di ogni lezione che faccio:
"La
cultura è l'unico bene dell'umanità che, diviso fra tutti, anziché
diminuire diventa più grande".
Hans-Georg Gadamer
Hans-Georg Gadamer
NB
Se qualche pazzo è arrivato fino in fondo mi farebbe piacere un
parere o un'esperienza vissuta, positiva o negativa che sia.
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